Nel numero che celebra i 30 anni di Purple, Olivier Zahm scrive:
We wanted to create a magazine that was radically different, that would reflect who we were and the way we wanted to live. The idea was to conceive a magazine like a film, an exhibition, and an art project.
Oliver Zahm lanciava Purple nel settembre del 1992. Originariamente intitolato Purple Prose, è stato fondato da Elein Fleiss, - una giovanissima appassionata d’arte di soli 21 anni - e dal critico d’arte Olivier Zahm, appena ventiseienne. Una rivista indipendente, dunque, fatta da artisti per artisti.
La loro voleva essere una rivista senza frontiere, né geografiche né tantomeno di genere. Iniziarono, così, a lavorare con gli artisti, chiedendo loro semplicemente di partecipare, non importava da dove venissero o quale età avessero, che fossero conosciuti o sconosciuti. Ciò che contava davvero era l’arte, la musica, la moda, l’architettura, le scienze, la filosofia e comunque tutto ciò di cui l’artista voleva scrivere.
Il nome della rivista fu scelto semplicemente perché Elein Fleiss voleva il nome di un colore, e a lei piaceva “purple”. L’artista newyorkese e amico Dike Blair le suggerì, poi, Purple Prose: nella critica letteraria si riferisce ad uno stile di scrittura stravagante, ma qualificava anche quel certo tipo di stampa specializzata in storie amorose della vecchia Hollywood.
We wanted to create a magazine that was radically different, that would reflect who we were and the way we wanted to live. The idea was to conceive a magazine like a film, an exhibition, and an art project.
Oliver Zahm lanciava Purple nel settembre del 1992. Originariamente intitolato Purple Prose, è stato fondato da Elein Fleiss, - una giovanissima appassionata d’arte di soli 21 anni - e dal critico d’arte Olivier Zahm, appena ventiseienne. Una rivista indipendente, dunque, fatta da artisti per artisti.
La loro voleva essere una rivista senza frontiere, né geografiche né tantomeno di genere. Iniziarono, così, a lavorare con gli artisti, chiedendo loro semplicemente di partecipare, non importava da dove venissero o quale età avessero, che fossero conosciuti o sconosciuti. Ciò che contava davvero era l’arte, la musica, la moda, l’architettura, le scienze, la filosofia e comunque tutto ciò di cui l’artista voleva scrivere.
Il nome della rivista fu scelto semplicemente perché Elein Fleiss voleva il nome di un colore, e a lei piaceva “purple”. L’artista newyorkese e amico Dike Blair le suggerì, poi, Purple Prose: nella critica letteraria si riferisce ad uno stile di scrittura stravagante, ma qualificava anche quel certo tipo di stampa specializzata in storie amorose della vecchia Hollywood.
Le pagine dedicate alla moda crescono sempre di più all’interno del magazine, e nel 1995 fu pubblicato Purple Fashion #1 come catalogo di una mostra che avevano organizzato per una galleria d’arte in Svizzera. Senza neppure rendersene conto, avevano appena dato il via ad una rivista di moda. Nello stesso anno nacque Purple Fiction, un magazine di letteratura e fotografia.
Nel 1998, Purple Prose, Purple Fashion e Purple Fiction diventano Purple!
Successivamente Elein Fleiss decide di lasciare il suo lavoro a Purple magazine, e alla fine del 2003 inizia un nuovo progetto lanciando Purple Journal, un magazine di profilo più basso ma che continuava ad occuparsi di fotografia, moda e politica senza il logorio usurante del fashion system.
Purple è la rivista avant-garde di riferimento per la moda, lo stile e la cultura contemporanea.
Nel numero che celebra i 30 anni, 30 capitoli raccontano la storia del magazine, attraverso una selezione di artisti, concetti e città che hanno caratterizzato l’identità di Purple in tutti questi anni.
Purple fashion, Paris: Purple Institute,2004-
Purple fashion, Paris: Purple Institute, 38/2022
Zahm, Olivier. Purple anthology, 1992-2006. New York: Rizzoli, 2008
Ciuffi, Valentina. "Elein Fleiss, l’espressione del presente", Abitare, 31/12/2008 https://www.abitare.it/it/uncategorized/2008/12/31/elein-fleiss/ (ultimo accesso 13/01/2023)
Purple fashion, Paris: Purple Institute, 38/2022
Zahm, Olivier. Purple anthology, 1992-2006. New York: Rizzoli, 2008
Ciuffi, Valentina. "Elein Fleiss, l’espressione del presente", Abitare, 31/12/2008 https://www.abitare.it/it/uncategorized/2008/12/31/elein-fleiss/ (ultimo accesso 13/01/2023)
[Marcella Mazzetti]