Tutto ebbe inizio negli anni Cinquanta, in quell’Italia del dopoguerra che si stava rialzando dopo i terribili sconvolgimenti e dove anche le donne finalmente si stavano emancipando. Da solo pochi anni avevano fatto una delle conquiste più importanti: il diritto di voto.
E fra le tante novità di quell’epoca c’era Novità, la rivista pratica per la donna moderna fondata nel 1950 e diretta da Emilia Kuster Rosselli.
Seppur un prodotto ancora di stampo artigianale, la rivista ebbe ben presto una rapida diffusione, diventando il punto di riferimento per quel pubblico femminile di target medio-alto.
Già dagli esordi vantava un corrispondente da Parigi – Jean Pierre Guerin – e da Firenze – Franca Pecori Giraldi -, oltre ad un redattore per la casa, l’Arch. Alessandro Pasquali. In redazione Lidia Tabacchi, che avrebbe poi assunto la direzione della rivista alla morte della Kuster nel 1958.
Una rivista, dunque, che si apriva alla moda, all’arredamento, all’arte, alla società, registrando quegli eventi socioculturali con la dovuta leggerezza e rivolgendosi ad una donna che si stava socialmente emancipando e che pertanto aveva bisogno anche del giusto consiglio in fatto di eleganza del vestire e nell’abitare.
Tutto questo era Novità e proprio per questo doveva essere così piaciuta agli americani, che Condé Montrose Nast, l’editore di Vogue, volle investire in questa rivista. Fu Thomas Kernan, su incarico di Nast, a contattare Roberto Kuster – proprietario di Novità - e a portare a termine l’acquisizione per circa 7 milioni di lire. A marzo del 1962 esce così il primo numero di Novità a marchio Condé Nast; direttore Lidia Tabacchi, Thomas Kernan amministratore delegato.
È l’inizio della svolta, del cambiamento. Del resto la società italiana stava mutando in fretta: siamo nel decennio del boom economico, del baby boom, delle contestazioni giovanili e studentesche, della motorizzazione di massa, del divismo nel cinema, delle conquiste spaziali…, e la moda italiana con la sua eleganza e con il suo stile inconfondibile aveva già iniziato una scalata fino a poco tempo prima inimmaginabile: erano appena state gettate le basi per far “nascere” una rivista in grado di registrare tutti i cambiamenti socio-culturali ed economici, vetrina di tanti talenti, stilisti, fotografi e di quell’industria della moda che hanno fatto grande l’Italian life style e il made in Italy in Italia e nel mondo.
Di lì a poco Novità con l’arrivo del nuovo amministratore delegato – Daniel Salem - diventa Vogue Italia & Novità. Siamo nel novembre del 1965 e Lidia Tabacchi scrive nel suo editoriale:
“Care amiche,
vi presento il primo numero italiano di Vogue. Questo nome, marchio prestigioso delle edizioni Condé Nast, Novità se lo è conquistato portando grado a grado la rivista ad un alto livello di qualità. […]
Il nostro programma è un flash sui temi fondamentali ma anche occasionali e di punta. Dare della moda un’immagine attuale, viva, personalizzata, ricca di dettagli. Stimolare la bellezza in ogni suo aspetto. Scoprire volti nuovi di qua e di là dell’Oceano. Cogliere il lato saliente di fatti, avvenimenti culturali, personaggi famosi. Scegliere della casa il meglio, in architettura, in arredamento, per stile-rigore, stile-fasto, stile-arte. Interpretare il nuovo modo di vivere, di ricevere in casa e proporre soluzioni intelligenti, pratiche Rubriche, taccuini, carnets […].”
E il primo numero non poteva non uscire con in copertina una delle modelle più fotografate del Vogue americano: Benedetta Barzini ritratta con un gioiello incastonato di rarissimi topazi rosa e diamanti, messa in risalto da una pettinatura corta e stilizzata; fotografo Gian Paolo Barbieri.
Ma si sa, siamo negli anni Sessanta, e i cambiamenti, le evoluzioni sono un turbinio. E a giugno del 1966 la novità è che c’è Vogue Italia! Direttore responsabile Franco Sartori, già direttore editoriale di Novità dal febbraio 1964, e insieme a lui Flavio Lucchini quale direttore artistico.
Vogue Italia festeggia dunque i suoi 60 anni! Anno di nascita: 1964, l’anno in cui Franco Sartori e Flavio Lucchini fanno il loro ingresso nella redazione di Novità, il momento in cui sognano in grande e – come racconta lo stesso Flavio Lucchini su Vogue Italia dello scorso gennaio 2024 - hanno “l’idea di trasformare gradualmente Novità in Vogue, che era il massimo nel campo della moda, della fotografia, dell’informazione: era la più bella rivista al mondo, l’apoteosi della femminilità.”
Già per i vent’anni di Vogue Italia Sartori metteva in luce quanto il passaggio da Novità a Vogue fosse coinciso con un momento di “svolta determinante nel settore della moda made in Italy”, un settore che si sarebbe prepotentemente e brillantemente affermato in tutto il mondo. La rivista e la moda si sono nutrite vicendevolmente, sono cresciute con l’apporto e il contributo l’uno dell’altra. I nostri fantastici creatori di moda da una parte, i migliori fotografi dall’altra che hanno saputo immortalarla e raccontarla insieme alle modelle più brave e adatte ad interpretare uno stile che rende la moda italiana unica al mondo.
La nostra biblioteca ha l’onore di possedere la raccolta, fascicolo dopo fascicolo, di questa rivista incredibile, dai primi numeri di Novità a Vogue Italia.
Bibliografia
Libri
Sartori, Franco. 20 anni di Vogue Italia, 1964-1984. Storia, attualità, costume, moda, personaggi che hanno fatto epoca, attraverso l'obiettivo dei maestri fotografi. (Catalogo della mostra, Milano, 1984), supplemento a Vogue Italia 415/1984
Acquarone, Lele (testi di). 1964-1994 Vogue (30 anni di Vogue). Milano: Edizioni Condé Nast, 1994. (Catalogo della mostra, Milano, Triennale, Palazzo dell'Arte, 3-30 ottobre 1994)
Sozzani, Franca (ed.). D.P. doppie pagine di Anna Piaggi in Vogue, fashion algebra. Milano: Leonardo Arte, 1998
Borioli, Gisella (ed.). Flavio Lucchini, from fashion to art, the Vogue lesson. Milano: Skira, 2010
Vergani, Guido (a cura di). Dizionario della moda. Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2010 s.v.
Franca, chaos and creation. New York: Assouline, 2019
Savi, Lucia. A new history of "Made in Italy". Fashion and textiles in post-war Italy. London: Bloomsbury Visual Arts, 2023
Riviste
Novità, la rivista pratica per la donna moderna. Milano: Editrice Novità, poi Condé Nast, 1950-1965
Vogue Italia & Novità. Milano: Edizioni Condé Nast, 1965-1966
Vogue Italia. Milano: Edizioni Condé Nast, 1966-
Vogue Italia. Ann Arbor: Proquest. (accessed September 25, 2024)
Scalia, Lella. 60 anni di futuro in Vogue Italia, 880/2024, p. 18-21
Faccani, Francesca. I semi della creatività in Vogue Italia, 880/2024, p. 22-23 (Intervista a Flavio Lucchini)
60 anni di stile in Vogue Italia, 888/2024
Film documentari (DVD)
Carrozzini, Francesco. Franca, chaos and creation. ITA, 2016
Siti web
Vogue.com (ultima consultazione 10/09/2024)
"Flavio Lucchini. Tutto comincia con Vogue". AT Superstudio Magazine https://www.at-superstudiomagazine.com/it/flaviolucchini.tuttocominciaconvogue./fromhome (ultima consultazione 25/09/2024)
E fra le tante novità di quell’epoca c’era Novità, la rivista pratica per la donna moderna fondata nel 1950 e diretta da Emilia Kuster Rosselli.
Seppur un prodotto ancora di stampo artigianale, la rivista ebbe ben presto una rapida diffusione, diventando il punto di riferimento per quel pubblico femminile di target medio-alto.
Già dagli esordi vantava un corrispondente da Parigi – Jean Pierre Guerin – e da Firenze – Franca Pecori Giraldi -, oltre ad un redattore per la casa, l’Arch. Alessandro Pasquali. In redazione Lidia Tabacchi, che avrebbe poi assunto la direzione della rivista alla morte della Kuster nel 1958.
Una rivista, dunque, che si apriva alla moda, all’arredamento, all’arte, alla società, registrando quegli eventi socioculturali con la dovuta leggerezza e rivolgendosi ad una donna che si stava socialmente emancipando e che pertanto aveva bisogno anche del giusto consiglio in fatto di eleganza del vestire e nell’abitare.
Tutto questo era Novità e proprio per questo doveva essere così piaciuta agli americani, che Condé Montrose Nast, l’editore di Vogue, volle investire in questa rivista. Fu Thomas Kernan, su incarico di Nast, a contattare Roberto Kuster – proprietario di Novità - e a portare a termine l’acquisizione per circa 7 milioni di lire. A marzo del 1962 esce così il primo numero di Novità a marchio Condé Nast; direttore Lidia Tabacchi, Thomas Kernan amministratore delegato.
È l’inizio della svolta, del cambiamento. Del resto la società italiana stava mutando in fretta: siamo nel decennio del boom economico, del baby boom, delle contestazioni giovanili e studentesche, della motorizzazione di massa, del divismo nel cinema, delle conquiste spaziali…, e la moda italiana con la sua eleganza e con il suo stile inconfondibile aveva già iniziato una scalata fino a poco tempo prima inimmaginabile: erano appena state gettate le basi per far “nascere” una rivista in grado di registrare tutti i cambiamenti socio-culturali ed economici, vetrina di tanti talenti, stilisti, fotografi e di quell’industria della moda che hanno fatto grande l’Italian life style e il made in Italy in Italia e nel mondo.
Di lì a poco Novità con l’arrivo del nuovo amministratore delegato – Daniel Salem - diventa Vogue Italia & Novità. Siamo nel novembre del 1965 e Lidia Tabacchi scrive nel suo editoriale:
“Care amiche,
vi presento il primo numero italiano di Vogue. Questo nome, marchio prestigioso delle edizioni Condé Nast, Novità se lo è conquistato portando grado a grado la rivista ad un alto livello di qualità. […]
Il nostro programma è un flash sui temi fondamentali ma anche occasionali e di punta. Dare della moda un’immagine attuale, viva, personalizzata, ricca di dettagli. Stimolare la bellezza in ogni suo aspetto. Scoprire volti nuovi di qua e di là dell’Oceano. Cogliere il lato saliente di fatti, avvenimenti culturali, personaggi famosi. Scegliere della casa il meglio, in architettura, in arredamento, per stile-rigore, stile-fasto, stile-arte. Interpretare il nuovo modo di vivere, di ricevere in casa e proporre soluzioni intelligenti, pratiche Rubriche, taccuini, carnets […].”
E il primo numero non poteva non uscire con in copertina una delle modelle più fotografate del Vogue americano: Benedetta Barzini ritratta con un gioiello incastonato di rarissimi topazi rosa e diamanti, messa in risalto da una pettinatura corta e stilizzata; fotografo Gian Paolo Barbieri.
Ma si sa, siamo negli anni Sessanta, e i cambiamenti, le evoluzioni sono un turbinio. E a giugno del 1966 la novità è che c’è Vogue Italia! Direttore responsabile Franco Sartori, già direttore editoriale di Novità dal febbraio 1964, e insieme a lui Flavio Lucchini quale direttore artistico.
Vogue Italia festeggia dunque i suoi 60 anni! Anno di nascita: 1964, l’anno in cui Franco Sartori e Flavio Lucchini fanno il loro ingresso nella redazione di Novità, il momento in cui sognano in grande e – come racconta lo stesso Flavio Lucchini su Vogue Italia dello scorso gennaio 2024 - hanno “l’idea di trasformare gradualmente Novità in Vogue, che era il massimo nel campo della moda, della fotografia, dell’informazione: era la più bella rivista al mondo, l’apoteosi della femminilità.”
Già per i vent’anni di Vogue Italia Sartori metteva in luce quanto il passaggio da Novità a Vogue fosse coinciso con un momento di “svolta determinante nel settore della moda made in Italy”, un settore che si sarebbe prepotentemente e brillantemente affermato in tutto il mondo. La rivista e la moda si sono nutrite vicendevolmente, sono cresciute con l’apporto e il contributo l’uno dell’altra. I nostri fantastici creatori di moda da una parte, i migliori fotografi dall’altra che hanno saputo immortalarla e raccontarla insieme alle modelle più brave e adatte ad interpretare uno stile che rende la moda italiana unica al mondo.
La nostra biblioteca ha l’onore di possedere la raccolta, fascicolo dopo fascicolo, di questa rivista incredibile, dai primi numeri di Novità a Vogue Italia.
Bibliografia
Libri
Sartori, Franco. 20 anni di Vogue Italia, 1964-1984. Storia, attualità, costume, moda, personaggi che hanno fatto epoca, attraverso l'obiettivo dei maestri fotografi. (Catalogo della mostra, Milano, 1984), supplemento a Vogue Italia 415/1984
Acquarone, Lele (testi di). 1964-1994 Vogue (30 anni di Vogue). Milano: Edizioni Condé Nast, 1994. (Catalogo della mostra, Milano, Triennale, Palazzo dell'Arte, 3-30 ottobre 1994)
Sozzani, Franca (ed.). D.P. doppie pagine di Anna Piaggi in Vogue, fashion algebra. Milano: Leonardo Arte, 1998
Borioli, Gisella (ed.). Flavio Lucchini, from fashion to art, the Vogue lesson. Milano: Skira, 2010
Vergani, Guido (a cura di). Dizionario della moda. Milano: Baldini Castoldi Dalai, 2010 s.v.
Franca, chaos and creation. New York: Assouline, 2019
Savi, Lucia. A new history of "Made in Italy". Fashion and textiles in post-war Italy. London: Bloomsbury Visual Arts, 2023
Riviste
Novità, la rivista pratica per la donna moderna. Milano: Editrice Novità, poi Condé Nast, 1950-1965
Vogue Italia & Novità. Milano: Edizioni Condé Nast, 1965-1966
Vogue Italia. Milano: Edizioni Condé Nast, 1966-
Vogue Italia. Ann Arbor: Proquest. (accessed September 25, 2024)
Scalia, Lella. 60 anni di futuro in Vogue Italia, 880/2024, p. 18-21
Faccani, Francesca. I semi della creatività in Vogue Italia, 880/2024, p. 22-23 (Intervista a Flavio Lucchini)
60 anni di stile in Vogue Italia, 888/2024
Film documentari (DVD)
Carrozzini, Francesco. Franca, chaos and creation. ITA, 2016
Siti web
Vogue.com (ultima consultazione 10/09/2024)
"Flavio Lucchini. Tutto comincia con Vogue". AT Superstudio Magazine https://www.at-superstudiomagazine.com/it/flaviolucchini.tuttocominciaconvogue./fromhome (ultima consultazione 25/09/2024)
[Marcella Mazzetti]